Cala di Torre Incina (o Torre Incine)

Posta al confine tra i territori di Monopoli e Polignano a Mare, la caletta di Torre Incina (o Torre Incine), a dire il vero da lungo tempo “contesa” tra i due Comuni, è una vera e propria piscina naturale a cielo aperto; essa è meta della maggior parte delle scuole sub della zona, sia per la tranquillità delle acque all’inizio della cala sia per la tipologia di fondale che va da pochi metri a circa 24 m appena fuori la cala, il che la rende un’ottima “palestra” per subacquei.

Caratteristica che la rende nota ai più, è la presenza di una statua bronzea di una madonnina, posizionata da un gruppo di subacquei di Bari negli anni ’80 all’interno di una grotta del tipo aperto su di un fondale di circa 14 m; posta in posizione eretta con le braccia aperte sembra accogliere i pellegrini subacquei che tradizionalmente donano un rosario e nel mese di dicembre effettuano vere e proprie processioni subacquee, posizionandovi anche un presepe nel periodo Natalizio.

La statua è stata spesso anche scenario di suggestive promesse nuziali subacquee celebrate con sacerdote, sposi e testimoni, tutti rigorosamente con muta e bombole.

L’immersione si svolge spesso sul lato sinistro della cala; si può indossare l’attrezzatura su al parcheggio e scendere i pochi gradini di una scala in cemento che lo separano dal punto di ingresso in acqua, che avviene con un passo del gigante su un fondo di circa 3 m. Proseguendo sempre sul lato sinistro, si raggiungono dolcemente gli 8 m dove troviamo una prima grotta simile ad una insenatura nei pressi della quale si può ammirare un antica ancora risalente all’epoca romana.

Continuando a scendere tra uno scenario vario di rocce e sabbia seguendo una corda che filoguida tutta l’immersione, raggiungiamo la grotta della madonnina sopracitata a 14 m di profondità.

Per i subacquei più esperti l’immersione può proseguire mantenendo sempre il lato sinistro dove è possibile raggiungere delle splendide grotte con varie aperture che offrono giochi di luce spettacolari.

Tra piccole pareti digradanti e massi di rocce e sabbia possiamo ammirare posidonia (Posidonia oceanica), spugne, gorgonie gialle (Eunicella cavolinii), cerianto (Cerianthus membranaceus), spirografi (Sabella spallanzanii), castagnole (Chromis chromis), saraghi (Diplodus), occhiate (Oblada melanura), salpe (Sarpa salpa), stelle marine rosse (Echinaster sepositus) e molteplici varietà di nudibranchi.

Corrente generalmente assente, la visibilità è discreta, salvo rare eccezioni.